Unità didattica I - La condizione giuridica dello straniero
Il diritto dell'immigrazione è disciplinato da fonti di più ordinamenti: nazionale, europeo ed internazionale, riconducibili a più settori del diritto (civile, penale, amministrativo) che conducono all'individuazione di un quadro giuridico multiforme.
Più in generale, volendo tentare una definizione unitaria il "diritto dell'immigrazione” può dirsi comprendere il complesso di norme atte a disciplinare un insieme di persone accomunate da una unica qualificazione: quella di straniero.
APPROFONDIMENTO 2: Giornalismo e reciprocità
Con la sentenza 23 marzo 1968, n. 11 la Corte Costituzionale è stata chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalità della norma che vietava l'iscrizione all'albo dei giornalisti, con la conseguente impossibilità di svolgere la professione, a tutti i cittadini stranieri provenienti da Paesi in cui in tale ambito non era prevista la medesima opportunità per i cittadini italiani. In merito la Corte ha ritenuto l'illegittimità costituzionale della norma d'interesse (l. 03 febbraio 1963, n. 69, art. 46), limitatamente alla sua applicazione nei confronti dei cittadini stranieri ai quali nel proprio Paese non è garantito l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione. Appare chiaro, nel caso di specie, come la Corte abbia ritenuto che l'applicazione della condizione di reciprocità dovesse soccombere avanti alla necessità di garantire una delle più importanti manifestazioni delle libertà costituzionali, quale quella della manifestazione del pensiero, nei confronti degli stranieri ai quali, proprio per le condizioni di regime presenti nel proprio Paese, l'Italia riconosce il diritto d'asilo ai sensi dell'art. 10, co. 3 Cost.. La ratio della decisione del Giudice delle leggi trova fondamento nel voler rimediare allo squilibrio determinato dalla norma ove la stessa negava l'esercizio di una libertà costituzionale perché non garantito nel loro Paese di origine ai cittadini italiani, nonostante il nostro ordinamento preveda che all'occorrenza di una tale situazione lo straniero debba poter cercare asilo politico sul territorio nazionale. E' evidente, quindi, il motivo per cui l'applicazione della condizione di reciprocità a tali circostanze non poteva che tradursi in una palese violazione dei diritti fondamentali dell'uomo.