Unità didattica I - La condizione giuridica dello straniero
Il diritto dell'immigrazione è disciplinato da fonti di più ordinamenti: nazionale, europeo ed internazionale, riconducibili a più settori del diritto (civile, penale, amministrativo) che conducono all'individuazione di un quadro giuridico multiforme.
Più in generale, volendo tentare una definizione unitaria il "diritto dell'immigrazione” può dirsi comprendere il complesso di norme atte a disciplinare un insieme di persone accomunate da una unica qualificazione: quella di straniero.
APPROFONDIMENTO 1- Il Consiglio d'Europa e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo
Il Consiglio d'Europa è una organizzazione internazionale a carattere regionale, il cui obiettivo principale è la promozione della democrazia e del rispetto dei diritti umani in Europa. I Paesi membri sono attualmente 47, tra i quali vi sono tutti i Paesi membri dell'Unione europea.
Tutti gli Stati membri sono firmatari della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo – CEDU, che costituisce il principale strumento giuridico del Consiglio d'Europa nonché uno dei sistemi più avanzati di tutela dei diritti dell'uomo.
La CEDU, infatti, dopo un iniziale catalogo dei diritti fondamentali (artt. 1 e 15 CEDU), integrato nel tempo con i diversi Protocolli allegati alla Convenzione, crea un sistema giudiziario ad hoc, preposto alla verifica ed alla censura delle violazioni dei diritti fondamentali da parte degli Stati membri, la Corte europea di diritti dell'Uomo. L'elemento distintivo principale di tale sistema risiede nella possibilità per qualsiasi persona sottoposta alla giurisdizione di uno degli Stati membri di adire la Corte direttamente, senza nemmeno l'assistenza di un legale, ogniqualvolta ritenga che a fronte di una azione o omissione delle autorità statali sia conseguita la violazione di uno o più diritti fondamentali tutelati dalla CEDU. Inoltre, la Corte di Strasburgo svolge un importantissimo ruolo di interpretazione della portata delle singole previsioni della Convenzione rapportandole non solo ai casi concreti ma interpretandole anche alla luce dei mutamenti storici e sociali, rendendo in tal modo il catalogo dei diritti e delle libertà fondamentali della CEDU uno strumento vivo e flessibile.
Il Consiglio d'Europa non deve essere confuso con le istituzioni dell'Unione europea, tantomeno con il Consiglio europeo o il Consiglio dell'Unione europea, così come la Corte europea dei diritti fondamentali non deve essere assimilala alla Corte di Giustizia dell'Unione europea.
Pur trattandosi di due realtà differenti e distinte, con il tempo i rapporti tra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea sono divenuti sempre più stretti, tanto che l'adesione all'Unione europea da parte di nuovi Stati è oggi subordinata alla sottoscrizione della CEDU.