Unità didattica VIII - Le altre forme di protezione dello straniero
Unità didattica VIII - Le altre forme di protezione dello straniero
Approfondimento 1 - Chahal v. United Kingdom: la protezione indiretta
Ai fini di una migliore comprensione di come il principio di non refoulement sia stato elaborato nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo appare utile la sentenza Chahal c. Regno Unito, ove tale principio viene elaborato per la prima volta in modo definitivo e articolato (Corte Edu, 15.11.1996, 22414/93, Chahal v. United Kingdom).
Il caso in esame prende le mosse dal ricorso presentato dal sig. Chahal, cittadino indiano, irregolarmente residente nel Regno Unito, la cui domanda di riconoscimento dello status di rifugiato, fondata sul timore di persecuzioni per il suo attivismo politico in favore della liberazione del Punjab, era stata rigettata dalle autorità britanniche competenti e, pertanto, si trovava esposto al rischio di essere allontanato coattivamente dal territorio britannico. Sebbene all’esito del procedimento, la Corte europea dei diritti dell’uomo non abbia individuato, nel comportamento tenuto dalle autorità statali inglesi, una violazione dell’art. 3 CEDU, appare interessante soffermarsi sui principi interpretativi richiamati in sentenza.
I Giudici di Strasburgo, dopo aver ribadito la piena libertà degli Stati di determinare le modalità di controllo delle proprie frontiere così come le condizioni di ingresso e soggiorno degli stranieri, riconoscono in capo agli Stati la responsabilità in caso di allontanamento di un cittadino straniero “where substantial grounds have been shown for believing that the person in question, if expelled, would face a real risk of being subjected to treatment contrary to Article 3 (art. 3) in the receiving country” (cfr § 74).
In aggiunta a ciò, giova ricordare che ai sensi dell’art. 15 CEDU il disposto di cui all’art. 3 CEDU non può in nessuna caso essere oggetto di deroga, né in caso di guerra né in caso di pubbliche calamità che minaccino la vita della nazione. Nella richiamata sentenza, la Corte europea riconosce che anche in casi concernenti l’espulsione di cittadini di paesi terzi la portata dell’art. 3 CEDU ha carattere assoluto, non rilevando a tal fine le ragioni imperative di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza nazionale sottese alla decisione di allontanamento.