Unità didattica XIV - La cittadinanza italiana
Unità didattica XIV - La cittadinanza italiana
APPROFONDIMENTO 2 - Ius soli e ius culturae. Le recenti proposte di modifica della legge sulla cittadinanza.
L'Italia, Paese di forte emigrazione per la gran parte del XX secolo sia interna che esterna, conosce le prime ondate migratorie alla fine degli anni '80. Grazie ad una legislazione in allora più favorevole rispetto a quella di altri Paesi europei, che già nei decenni passati avevano sperimentato l'ingresso di cittadini stranieri sul proprio territorio, l'Italia comincia ad attrarre un numero sempre maggiore di migranti economici, provenienti prevalentemente dai Balcani e dai Paesi nel Nord Africa, in particolare dal Marocco.
Sebbene inizialmente i flussi migratori erano rappresentati principalmente da uomini alla ricerca di occupazione, verso la fine degli anni '90, divennero sempre più frequenti gli ingressi di interi nuclei familiari, anche attraverso il meccanismo del ricongiungimento familiare.
Tale circostanza è un chiaro segnale di una progressiva stabilizzazione sul territorio nazionale da parte della popolazione straniera: non si cerca di trarre dalla migrazione il maggior vantaggio economico ai fini di un rientro in Patria, ma piuttosto si pongono le basi per un consolidamento dei legami con il territorio italiano ai fini di una completa integrazione anche del nucleo familiare ricostituito o creato in Italia .
La stabilizzazione della popolazione straniera è apprezzabile sotto numerosi profili, come ad esempio l'incremento del rilascio di titoli di soggiorno a durata illimitata - permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo - di cui, al primo gennaio 2022. ne sono in possesso due terzi dei cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia.
A fronte di una così significativa stabilizzazione sul territorio italiano della popolazione migrante, non può non evidenziarsi il conseguente aumento di minori di nazionalità straniera che nascono e crescono in Italia.
In tale contesto ben si comprende perché sia divenuto sempre più attuale il dibatto in merito alla necessità di modificare la normativa in materia di acquisizione della cittadinanza per nascita, in parte già prevista in due fattispecie dalla l. 91 del 1992, cit., artt. 4, co. 2 e 9.
Il 13 ottobre 2015 la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge n. 2092 per la modifica delle disposizioni della normativa in materia di acquisto della cittadinanza italiana, che ora è al vaglio del Senato.
Il testo di legge si concentra sulla questione relativa alla acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei minori.
In particolare vengono presi in considerazione due aspetti: la nascita sul territorio nazionale (ius soli) e la frequentazione costante e completa di uno o più cicli di istruzione in Italia (ius culturae).
Per quanto attiene al primo ambito, secondo la proposta richiamata, acquista la cittadinanza italiana lo straniero nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno titolare di un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
La procedura di acquisizione si fonda sulla dichiarazione di volontà espressa da un genitore o di chi esercita la potestà genitoriale entro il compimento della maggiore età dell'interessato. Nel caso in cui ciò non avvenga, quest'ultimo potrà, comunque, esprimere personalmente la propria volontà di acquisire la cittadinanza italiana entro due anni dal compimento del diciottesimo anno di età.
Tale previsione normativa non potrà trovare applicazione nei confronti dei cittadini europei atteso il necessario possesso di un titolo di soggiorno a tempo indeterminato che può essere rilasciato solo nei confronti di cittadini extraeuropei.
Per quanto attiene, invece, al cd ius culturae, la proposta mira a valorizzare il percorso di integrazione scolastico e formativo del minore, nato in Italia o entrato sul territorio nazionale prima del dodicesimo anno di età. Ai fini, infatti, della acquisizione della cittadinanza italiana il disegno di legge richiede la frequentazione regolare di uno o più cicli di istruzione ovvero la frequentazione di corsi di formazione professionali di durata triennale o quadriennale.
La procedura di acquisto della cittadinanza è analoga al caso precedente e, a tali fini, è richiesta la regolarità del soggiorno del genitore del minore titolare dei requisiti richiesti che esprime in sua vece la dichiarazione di volontà.
A fronte della dichiarazione di volontà dell'interessato, o di chi ne esercita la patria potestà, e della sussistenza dei requisiti richiesti, l'acquisto della cittadinanza italiana è automatico e non residuano profili di discrezionalità per l'autorità chiamata a decidere, che in entrambi i casi è il Comune di residenza dell'interessato.
Oltre a tali fattispecie è prevista l'introduzione di una nuova ipotesi di concessione della cittadinanza italiana per naturalizzazione, rivolta ai minori stranieri che hanno fatto ingresso in Italia prima del diciottesimo anno di età e vi hanno risieduto regolarmente per almeno sei anni. Anche in questo caso viene valorizzato il percorso di integrazione attraverso l'istruzione e la formazione, ma oltre alla frequentazione del ciclo di studi o del corso di formazione è richiesta il conseguimento del titolo conclusivo del corso di istruzione ovvero della qualifica professionale.
A differenza delle ipotesi precedenti, residua in capo al Ministero dell'Interno un potere decisionale di carattere discrezionale.
Più recentemente è passato al vaglio del Parlamento una nuova proposta di modifica della normativa in materia di cittadinanza che unifica le varie proposte susseguitesi negli anni e si concentra sull'inserimento della sola nuova fattispecie dello ius scholae come sopra descritto.
Ad oggi non è stato approvata alcun modifica alla l. 91 del 1992, cit.