Azzeramento sulle fonti

Materiale dedicato in particolare al rapporto tra le fonti di derivazione nazionale e le fonti di derivazione dell'ordinamento dell'Unione Europea.

La lettura è indispensabile per gli studenti che non abbiano sostenuto l'esame di diritto dell'Unione europea.

1. L'ordinamento dell'Unione Europea e il rapporto con le fonti nazionali

L'obiettivo di questa unità didattica è esaminare le competenze ed il ruolo degli organi dell'Unione europea e analizzare i rapporti tra le fonti del diritto europeo e le fonti del diritto nazionale, nonché definire il relativo riparto di competenze legislative tra Stato e regioni nell'ordinamento nazionale.

Il 18 giugno 2004 fu adottato all'unanimità il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa, firmato dai Capi di Stato o di governo il 29 ottobre 2004. Tale trattato comprendeva i vigenti trattati dell'Unione europea ed era destinato a sostituirli qualora fosse entrato in vigore a seguito della sua ratifica o della sua adozione (con referendum popolare o deliberazione parlamentare) da parte di tutti gli Stati firmatari, secondo quanto da esso stabilito, il 1° novembre 2006. L'entrata in vigore del Trattato sulla Costituzione europea, già ratificato da Lettonia, Germania, Austria, Slovacchia, Grecia, Italia, Spagna, Slovenia, Ungheria e Lituania, subì una significativa battuta d'arresto con i referendum di Francia e Olanda che respinsero espressamente il Trattato, causando la sospensione o il rinvio dei procedimenti di ratifica in altri Stati membri (Regno Unito, Portogallo, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Danimarca, Svezia e Irlanda).

Successivamente alla mancata ratifica del "Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa”, il 13 dicembre 2007 fu firmato il Trattato di Lisbona (che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea che sarà ridenominato "Trattato sul funzionamento dell'Unione europea”).

A seguito delle procedure di ratifica nazionali, il Trattato di Lisbona è entrato in vigore il 1° dicembre 2009, modificando i due trattati fondamentali dell'Unione, vale a dire il Trattato sull'Unione Europea e il Trattato che istituisce la Comunità Europea.

Il Trattato sulla Comunità europea sarà d'ora in poi denominato Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e costituirà uno dei due strumenti giuridici sui quali si poggia l'Unione europea; l'altro è costituito dal Trattato sull'Unione europea (di seguito indicato come TUE), che viene radicalmente modificato nel contenuto. Non esiste alcun rapporto gerarchico tra i due Trattati, essendo espressamente previsto che "i due trattati hanno lo stesso valore giuridico” (art. 1, par. 3, TUE). Il Trattato sull'Unione europea consta di 55 articoli contenenti le disposizioni comuni, i principi democratici, regole relative alle istituzioni (poi articolate nel dettaglio nel Trattato sul funzionamento dell'Unione europea), disposizioni sulle cooperazioni rafforzate, disposizioni sulla politica estera e di sicurezza e difesa comuni e disposizioni finali (revisione, recesso, personalità giuridica). Il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea consta di 358 articoli, in gran parte costituiti dagli articoli del Trattato sulla Comunità europea che risultano a seconda dei casi modificati, ricollocati o ampliati.